Concorsi
ANNO SCOLASTICO 2017-2018
Premiazione del concorso "Momenti di Sport"
Lo scopo principale del concorso era quello di sensibilizzare i giovani ai valori dello sport, al rispetto delle regole, alla condivisione e alla collaborazione tra compagni.
La foto da inviare doveva rappresentare un particolare momento della vita sportiva, a testimonianza della forza e del valore dello sport come strumento di aggregazione e di integrazione sociale.
L'alunno Alex Baraldo ha vinto il terzo premio, mentre gli alunni Catalin e Robert Durnea hanno ricevuto un attestato di partecipazione sabato 27 gennaio, durante i festeggiamenti del Santo patrono dei sordi, San Francesco di Sales.
Ecco il cartellone con le foto dei ragazzi che hanno partecipato, quello con le foto dei vincitori e la consegna dell'attestato di partecipazione ai fratelli Durnea.
BRAVI, RAGAZZI!
Anno Scolastico 2016 2017
Concorso "Momenti di Sport"
Gli alunni della classe IIBG hanno partecipato al concorso "Momenti di Sport" indetto dall' ISISS MAgarotto di Padova.
Ciascun alunno ha espresso la propria idea di partecipazione e condivisione dell'azione sportiva, con alcuni scatti fotografici.
E' stata un'esperienza interessante perché si è poi sviluppato il tema del movimento e della struttura compositiva nello sport.
La classe ha ottenuto una menzione speciale e l'alunna Marika Primo si è classificata al III° posto
CONCORSO CONAD “Scrittori di Classe -
Storie a Fumetti”
Le classi IIA-IIB-IIC hanno partecipato al concorso
scrivendo la sceneggiatura di un fumetto.
L’attività
è proseguita in arte con i disegni e….tanta fantasia.
Anno Scolastico 2015 2016
Concorso–
“DIAMO FORZA AL NOSTRO IMPEGNO
PARTECIPAZIONE
ATTIVA PER LOTTARE CONTRO LE MAFIE”
Noi alunni della classe IIICG abbiamo partecipato al Concorso
“DIAMO FORZA AL NOSTRO IMPEGNO - PARTECIPAZIONE ATTIVA PER LOTTARE CONTRO LE
MAFIE” - indetto dalla Fondazione Giovanni Falcone, con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione per onorare la
memoria del magistrato e per continuare a diffondere la cultura della legalità.
Forse vi chiederete perché abbiamo deciso di mobilitarci per un
tema così complesso e delicato.
Ci sta a cuore il nostro futuro e per questo abbiamo realizzato un
breve video in cui noi ci opponiamo in maniera decisa alla mafia, trattando la
tematica della legalità proprio come strumento contro questo logorante e
distruttivo fenomeno.
Nel video, interamente ideato e realizzato da noi ragazzi e di
cui sono referenti le docenti Chiara Giannone, Marta Porcino, Marina Garavello,
Eva Gallo, Antonella Grasso e Bona Marchetto, noi alunni diciamo “no alla
mafia” in diverse lingue.
I volti delle vittime, come ad esempio Falcone, Borsellino,
Impastato, Dalla Chiesa, La Torre, sovrapposti ai nostri simboleggiano
l'importanza che ha per noi il loro stesso sacrificio: onorarne la memoria vuol
dire evitare di rifare gli stessi errori e fare in modo che la loro morte non
sia stata vana.
Con la realizzazione di questo breve video vogliamo affermare con
voce sonante la nostra contrarietà ad ogni tipo di cultura mafiosa che
purtroppo ancora affligge in vari modi la nostra società e che impedisce una
piena libertà di pensiero, di parola e di azione.
DIAMO FORZA AL NOSTRO IMPEGNO
Momenti di Sport
Ottava edizione
La classe IB ha partecipato al concorso indetto
dall'ISISS "A.Magarotto" di Padova, "MOMENTI DI SPORT"
per sensibilizzare i giovani
ai valori dello sport, del saper stare insieme e del confrontarsi,
per una crescita nel rispetto delle regole, dei valori e
della condivisione/collaborazione tra compagni.
Gli alunni hanno prodotto una fotografia di un particolare momento della loro vita sportiva, come aggregazione e integrazione sociale.
E' stato premiato l'elaborato dell'alunna Giada Pulito, ma tutta la classe ha partecipato dando il personale contributo fotografico.
BRAVI RAGAZZI!!!
Anno Scolastico 2014 2015
“RIPRENDIAMOCI
I NOSTRI SOGNI”
-
EDUCHIAMO I NOSTRI GIOVANI A CRESCERE
-
COLTIVANDO SEMI DI LEGALITA’ -
Concorso promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca
Falcone
in collaborazione con il MIUR.
Condividendo scopi e finalità della Fondazione e riconoscendone
il profondo valore educativo e lo spessore morale, gli alunni ALICE CARDIN,
FRANCESCO MAGAGNA e FRANCESCA PULIN della classe 3A hanno accolto con
entusiasmo la proposta della prof.ssa Giannone.
Hanno pertanto voluto realizzare, seppur nel breve tempo a
disposizione, due video, frutto di un percorso di educazione alla legalità
largamente condiviso che li ha portati a riflettere su temi estremamente
importanti e su di una piaga della nostra società, la mafia, ma anche ad una
crescita personale affinando il loro senso critico.
Anno Scolastico 2013 2014
CONCORSO LETTERARIO
"Renato Trevisan"
L’alunna Ruzzon
Emma, frequentante la classe 3C
si è aggiudicata il 1° premio nel Concorso letterario "Renato Trevisan", organizzato dall’Assessorato alla Cultura, dalla
Biblioteca Comunale e dal Comitato per la Biblioteca di Solesino
con il
racconto dal titolo “ Se non avessi…"
“Se non avessi la verità”
Buenos Aires 9
febbraio 2004
Guardo il volto
di mia madre, della donna che pensavo fosse mia madre. Quante bugie ho sentito
nella mia intera vita? Tante. Troppe. Eppure ancora non riesco a capacitarmi di
ciò che queste donne mi dicono. Queste donne sedute nel nostro salotto, che
hanno fatto irruzione in casa nostra con un’energia che non daresti alla loro
veneranda età, che ora siedono sul divano di pelle e alternano sguardi truci a
mia madre e compassionevoli ( compassionevoli? ) a me. Non è possibile. Io sono sua figlia. Devo esserlo. Eppure lei non accenna a
negare. Sta seduta rigida sul divano di pelle, col portamento che si addice alle
persone del suo rango. Ciò che dicono è orrendo. Mi spiegano che lei non è mia
madre. Che la mia vera madre è morta, probabilmente. Uccisa subito dopo avermi
data alla luce. Che io sono stata adottata da questa famiglia, da questa donna
che la natura aveva reso sterile e che desiderava tanto una figlia. Che loro sapevano, ma hanno sempre taciuto.
Ovvio. Sarebbero state accusate, proprio come ora. Mi dissero che mia mamma era
stata catturata e poi uccisa durante il regime di Videla. Perché era una sovversiva, una ribelle.
Ora cominciano ad
urlare contro la donna che chiamavo madre, ma ormai non sto più ascoltando. La
mia mente si proietta indietro, ed è mia madre ad urlare. Io le sto davanti, i
pugnetti chiusi con aria di sfida, e ricaccio indietro le lacrime quando mi
schiaffeggia. Non avrà la soddisfazione
di vedermi piangere. “Se non fossi per me ti troveresti in una fossa, mocciosa
capricciosa, dovevi essere figlia di una guerrigliera per essere così ribelle!”
Quindi è vero.
Tutto quanto. Non riesco a pensare lucidamente. Le donne urlano, mia madre urla
e mi dice che sono una ribelle, ma forse questo non lo sta dicendo adesso, in
effetti. Vedo sfocato e sento un ronzio nelle orecchie. Mi sembra di non avere
più il controllo sul mio corpo, non posso fare nulla. E allora osservo. Mia
madre ora si è alzata in piedi. Strilla che non hanno il diritto di stare in
questa casa, che loro non sanno chi è mio padre. Oh, certo. Questa è storia
vecchia. Non sa fare altro che invocare mio padre quando è in difficoltà. Tira
fuori il suo grado, la sua nomina, e pensa che tutti arretreranno solo a
sentirlo. Bhe, finora è stato così. Ma loro, loro non arretrano, anzi si fanno
ancora più grosse e sbraitano a non finire. Che anche mia madre fosse così?
Certo. Non poteva essere una guerrigliera se avesse avuto il fegato di
quell’altra. E allora com’era? Cerco di figurarmela nella mia testa. I capelli
corvini raccolti in una treccia disordinata. Gli occhi limpidi, verdi come i
miei. Vestita da uomo, comoda e pronta a correre. A correre veloce come un
ghepardo e resistente come una gazzella. Una ragazza che sa arrangiarsi, che
non ha certo una vita facile ma che vive con il sorriso sulle labbra. Che ben
misera figura fa l’altra donna a fianco! Servita e riverita, incapace di
preparare quasi un caffè, perfetta nel vestire e nel portamento. Una vita
piatta e monotona. Ora capisco. Non posso essere sua figlia. Da piccola mi
adattavo alla vita che era stata scelta per me, ma già a dieci anni io e lei
avevamo contrasti ogni giorno. Io urlavo, lei strillava. Ero troppo ribelle,
troppo allegra, troppo maschiaccio, troppo aperta. Troppo come mia madre. Troppo poco come lei. Lei che ora mi guarda
con la bocca incurvata in un sorriso che non si estende agli occhi. Che mi
prende le mani e mi dice: “Ma tu mi sei grata, non è vero? Chissà che vita
avresti fatto se fossi rimasta nelle mani di quella poco di buono che probabilmente
non poteva offrirti nemmeno un tozzo di pane alla sera.
Ti abbiamo fatto un piacere a portarti via da lei, no? ” Guardo i suoi occhi
azzurri, freddi come il ghiaccio. I capelli biondi acconciati in un’ elegante
impalcatura sulla testa. Quelle mani dalle unghie smaltate che mi hanno stretto
così spesso da piccola. Che ora mi stringono troppo forte, in un modo che
abbandona il materno e diventa ossessivo. Io sono una sua proprietà. Lo sono
sempre stata. Una bambolina da vestire e truccare, da rinchiudere nella sua
casetta a fine giornata. Quelle mani mi hanno stretto tra le braccia quando ero
ancora in fasce, mentre quelle orecchie ascoltavano la storia della pazza e
disperata ragazza che andava contro il normale svolgimento delle cose, che era
servita a dare una figlia a una famiglia migliore e che era stata levata di
torno.
Provo solo
disgusto per lei. E deve capirlo, perché non sono mai stata brava a nascondere
i sentimenti. Le sue ciglia si aggrottano e si alza in piedi. Le due donne la
guardano con la stessa espressione che presumo di avere anch’io, mi cingono le
spalle con le braccia e si avviano verso la porta con me.
Saliamo su un
furgoncino, e solo allora mi metto a piangere. Per quello che è successo alla
mia vera mamma, al mio vero papà. Per quello che succederà a me. Piango tutte
le mie lacrime, e quando mi sento solo vuota e mi sto per addormentare, nel
sottile limbo tra il sonno e la veglia, mi sembra di vedere due occhi verdi che
si girano, e la voce di un ragazzo poco più grande di me che mi guarda con aria
triste e sussurra: “ Ti sembrerà di stare male, ma almeno pensa che finalmente
hai la verità”
Poi chiudo gli
occhi e sprofondo in un sonno senza sogni.
UN’OCCASIONE per riflettere su I DIRITTI dei RAGAZZI
Il concorso promosso dall'AIFO
“DISEGNARE I DIRITTI PER FAR CRESCERE I DIRITTI”,
è stata un’ opportunità per capire che cosa sono, quali sono e perché sono importanti i DIRITTI dei RAGAZZI.
L’alunna Bertin Elena della classe IC ha ottenuto una segnalazione di merito,
ma tutta la classe ha partecipato e tutti abbiamo imparato qualcosa di nuovo.
CONGRATULAZIONE Ragazzi!!!
CONCORSO ACD Monselice - Luigino Bike
Gli alunni della cl IC Agostini J, Bolletin M., Piccottin L., Vio D.,sono stati segnalati ed hanno partecipato alla premiazione del concorso, svolta sabato 29 marzo presso la Parrocchia del Carmine.
Congratulazione ai premiati e un apprezzamento a tutti gli alunni che hanno partecipato.
Le classi I con le insegnanti di Arte e di Lettere hanno aderito e partecipato al concorso espressivo
L'esperienza è stata l'occasione per riflettere ed esprimere le proprie idee con brevi composizioni, disegni ed elaborati che sintetizzano il concetto "Andare in bicicletta è bello, è utile e permette di scoprire luoghi nuovi del nostro territorio
e delle nostre città".
DA COSA (RI)NASCE COSA
La II C con la prof.ssa Tietto Paola partecipa al seguente concorso:
XXII Edizione del Concorso Nazionale IMMAGINI PER LA TERRA bandito da Green Cross Italia Onlus – Ong sotto l’Alto Patronato del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
approfondire le tematiche ambientali.
Il tema di questa edizione è
DA COSA (RI)NASCE COSAGli alunni partecipano al Concorso presentando un video fantasioso con testi personali a fumetti inerenti l’utilizzo intelligente dei rifiuti. Grazie alle diverse abilità di alcuni di loro l’elaborato sarà una sintesi di competenze artistiche, di scrittura e informatiche.
Il lavoro necessita di un grande impegno che gli alunni responsabilmente si sentono di poter prendere e che la docente ritiene abili e maturi per un Concorso di tale entità.